Scrivere non basta più. E neanche basta fotografare. Sempre più spesso i libri accostano testi e immagini. Quasi mai però parole e fotografie portano la stessa firma. In "5 fotoromanzi d'amore sfrenato" (Calliope, pp. 100) invece Roberto Vignoli ha raccolto alcune monografie fotografiche che riassumono trent'anni di lavoro dietro l'obiettivo e le ha pubblicate accanto a cinque racconti brevi nati insieme a quelle immagini o ispirati ad esse. Una serie di foto di sedie, per esempio, scorre in parallelo con un testo che le ritrae con le parole ma con la stessa passione per il dettaglio sorprendente, e che mostra il passaggio della sedia da "nemica numero uno" dei bambini a "bastone della vecchiaia" degli anziani. Il libro è un viaggio intorno al mondo ma anche nel tempo: dalle biciclette olandesi al rondone che si tuffa nelle cascate di Iguazù, ma anche dalle illusioni di una società tollerante che incantavano chi andava ad Amsterdam negli anni Ottanta al boom del turismo organizzato.
C’è, per esempio, una serie di fotografie di biciclette ad Amsterdam. I cittadini di quella città scesero in piazza per dimostrare contro la deportazione degli ebrei durante l'occupazione nazista. Mi pare che la società olandese, nella sua tolleranza e nella sua libertà, possa essere letta con efficacia attraverso il simbolo quieto della bicicletta.
Dire se è vero o falso:
- I libri con delle immagini sono pù interessanti per i lettori.
- Normalmete è l’autore del libro che fa le fotografie.
- Una serie di fotografie è dedicata alle sedie.
- Le biciclette significano il compromesso democratico degli olandesi.
RISPOSTE
- Vero
- Falso
- Vero
- Vero
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